Cinque tendenze che domineranno l’agenda della sicurezza del mobile nel 2020

Cinque tendenze che domineranno l’agenda della sicurezza del mobile nel 2020

Cinque tendenze che domineranno l’agenda della sicurezza del mobile nel 2020

A partire dal 2019 i professionisti della sicurezza di tutto il mondo stanno raccogliendo indizi che potrebbero offrire un’idea di ciò che il 2020  porterà in merito alle minacce e gli attacchi cibernetici. Man mano che i dispositivi mobili diventano più importanti e più radicati nel business, i rischi per la sicurezza aumentano. Ecco i rischi e le minacce in evoluzione che crediamo domineranno l’agenda mobile nel 2020.

1. Il Ransomware rimarrà solo una distrazione per i cellulari
Rispetto ad altre minacce mobili, i ransomware rappresentano quasi lo zero percento degli incidenti totali verificatisi. È tempo che gli utenti finali spostino la loro attenzione verso le minacce che contano davvero. I nostri dati mostrano che trojan, adware e spyware sono stati i tipi di malware più frequentemente riscontrati nel 2019. Finché le aziende saranno sviate dalla protezione dai ransomware, continueranno ad essere esposte ai tipi più diffusi di malware nel 2020.

2. La sofisticazione del phishing andrà alle stelle
Invece di minacce prodotte in massa basate su tattiche di “sparare a caso “, stiamo assistendo ad una maggiore sofisticazione da parte dell’aggressore. Gli schemi avanzati di phishing sono già apparsi negli app store, dimostrando funzionalità più sofisticate ed eludendo con successo il rilevamento. Con l’81% degli attacchi di mobile phishing già in atto al di fuori della posta elettronica, nel 2020 gli aggressori si muoveranno attraverso le app di messaggistica e i social media, dove gli utenti sono vulnerabili a profili e notifiche false abbastanza convincenti da farsi consegnare dati sensibili.

3. Il contesto diventerà determinante in caso di autenticazione
Mentre la spinta verso un futuro senza password continua, l’accesso sarà determinato dal contesto – dove si sta effettuando il login, a che ora e da quale dispositivo. Questo cambiamento nell’autenticazione cambierà la necessità delle password. Mentre i metodi di autenticazione continueranno probabilmente a muoversi verso un approccio basato sulla biometria, il fattore di autenticazione più importante diventerà il contesto in cui gli utenti cercheranno di accedere. Presto, l’apertura di diverse applicazioni non si baserà solo sul riconoscimento facciale o sull’impronta digitale, ma anche sul luogo in cui ci si trova, sulla rete a cui si è connessi, sul paese da cui si lavora.

4. Il prezzo della privacy aumenterà
In passato, gli utenti finali hanno inconsapevolmente rinunciato alle loro informazioni private in cambio di servizi “gratuiti”, ma poiché la privacy diventa un imperativo sia legale che finanziario, gli utenti dovranno pagare per servizi che una volta erano gratuiti e accantonare fondi nel loro budget per pagare la privacy stessa. Inoltre, l’idea che le imprese possano offrire un’alternativa alla monetizzazione dei loro dati personali con un’opzione a pagamento, non è più astratta.

5. Le app dannose continueranno a sfuggirci, ma gli app store ufficiali miglioreranno le loro capacità di controllo accurato dei malware
È stato dimostrato che gli app store sono un passo indietro quando si tratta di rilevare le app dannose a causa della crescente sofisticazione delle minacce. Ci sono semplicemente troppe app, troppi sviluppatori e troppi metodi di attacco perché gli app store possano stare  al passo. Ciò non significa che gli app store siano necessariamente negligenti, in quanto intervengono quando app “cattive” vengono portate alla loro attenzione. Il problema è che, mentre la sofisticazione del malware, dell’adware e del phishing continua a progredire, gli app store faticano a tenere il passo. La buona notizia è che, guardando al 2020, è probabile che gli app store ufficiali miglioreranno le loro capacità di analisi del malware per continuare a essere un’opzione più sicura rispetto al sideloading  o a store di terze parti.

Il  Verizon Mobile Security Index del 2019 ha riportato che il 33% delle organizzazioni ha ammesso di aver subito una violazione che coinvolge un dispositivo mobile. Questo numero è destinato ad aumentare dato che agli utenti è concesso l’accesso a dati sempre più sensibili dai loro dispositivi personali. Nel 2020, i professionisti della sicurezza dovranno ridefinire le priorità organizzative quando si tratta di dispositivi mobili e imparare ad evolvere per mantenere le loro informazioni sicure su tutte le piattaforme, indipendentemente dal dispositivo.

Fonte: Wandera