I “phishermen” alzano la posta in gioco

I “phishermen” alzano la posta in gioco

I “phishermen” alzano la posta in gioco

Ormai quasi tutti coloro che utilizzano un computer sono a conoscenza degli attacchi di “phishing” in cui i criminali informatici attirano utenti ignari per indurli a infettare i loro computer con malware facendo clic su un link dannoso o scaricando un file carico di malware, oppure li inducono con l’inganno a rivelare le loro credenziali di utente accedendo a un sito web contraffatto.

Mentre le vecchie e collaudate truffe di email phishing mettono ancora in rete alcune prede, gli hacker continuano a creare nuovi e sempre più sofisticati tipi di attacchi, in grado di ingannare anche gli utenti più esperti. Per difendersi da questi nuovi attacchi intelligenti sono necessari sia i più recenti strumenti anti phishing, sia una migliore educazione per gli utenti.

Malware tramite Macro

Microsoft Security Intelligence ha pubblicato una serie di tweet che descrivono un attacco di phishing che sembra provenire dal Johns Hopkins Medical Center, con oggetto “WHO COVID-19 SITUATION REPORT”. Il messaggio di posta elettronica contiene file di Excel che mostrano casi di coronavirus negli Stati Uniti. Quando il file viene aperto, un file macro maligno scarica ed esegue NetSupport Manager Remote Access Tool, permettendo all’hacker di prendere il controllo del computer dell’ignaro utente. La formattazione delle email è molto simile alle email legittime che provengono dal Johns Hopkins.

Attacchi “Branded” Spear-Phishing

I cybercriminali eseguono sempre più spesso attacchi di spear-phishing “di marca”, ospitando i loro moduli di phishing o le loro pagine su servizi legittimi come Google Docs o gli URL di Microsoft Office. Gli utenti possono essere cullati in un senso di sicurezza dal link a un indirizzo Google o Microsoft – quando in realtà un criminale digitale sta semplicemente abusando di un servizio legittimo.

Rubare le credenziali del cloud

Con molte più persone che lavorano in remoto durante e dopo la chiusura per coronavirus, molte aziende hanno aumentato l’utilizzo di servizi cloud come Amazon Web Services, Microsoft Azure e Google Cloud. I criminali digitali hanno visto questa tendenza e hanno risposto con tentativi aggressivi di rubare le credenziali del cloud.

In una campagna di phishing, gli utenti hanno ricevuto quella che sembrava essere un’email automatica da Amazon Web Services. Le email contenevano link che assomigliavano a indirizzi AWS legittimi, ma la pagina a cui si collegavano in realtà non era una pagina AWS, anche se assomigliava esattamente alla pagina di accesso AWS, completa di logo e di immagini reali di Amazon. Con l’accesso, un utente fornisce le proprie credenziali a un cybercriminale – che può quindi utilizzarle per accedere liberamente all’account dell’utente, almeno fino alla successiva modifica della password o all’attivazione dell’autenticazione multifattore.

Cosa fare?

Per contrastare questi attacchi sempre più sofisticati sono necessarie due cose: strumenti tecnologici più efficaci e un’intensa attività di educazione per aumentare la consapevolezza del phishing via email.

I software anti-malware e antivirus convenzionali sono validi solo quanto l’aggiornamento è più recente. Il modo migliore per impedire agli utenti di installare inavvertitamente malware sui loro computer è quello di istituire e applicare i principi di Zero-Trust “verifica sempre, mai fidarsi”. Con il Remote Browser Isolation, come Ericom Shield, tutti i siti web e gli allegati di posta elettronica vengono aperti in un contenitore isolato, a distanza dall’endpoint. Solo un flusso mediatico interattivo sicuro che rappresenta il sito web raggiunge il dispositivo dell’utente, insieme ai file scaricati completamente igienizzati. Non vi è alcuna possibilità che malware infetti il computer dell’utente o i server aziendali. Inoltre, i link all’interno dei siti web possono essere aperti in modalità di sola lettura, in modo che gli utenti non possano inserire erroneamente le credenziali nei siti spoofed.

Gli utenti devono essere educati a stare attenti alle email che sono appena un po’ fuori luogo e a non cliccare su link o allegati se qualcosa è anche solo leggermente sospetto. Ma l’educazione degli utenti e i consigli per la consapevolezza del phishing via email non vanno oltre. In realtà, anche i professionisti della sicurezza informatica sono noti per essere caduti nelle sofisticate truffe di phishing che gli hacker escogitano. Quando si tratta di attacchi di phishing sofisticati e intelligenti è molto importante essere prudenti, proteggere gli utenti dai loro inevitabili errori è ancora più importante.

Consultate l’articolo “Best Practices in Enterprise Identity and Access Management” per maggiori informazioni su come mantenere al sicuro i vostri dati aziendali.

Fonte: Ericom Software