Lavoro da remoto ai tempi del Coronavirus

Lavoro da remoto ai tempi del Coronavirus

Ricordate i giorni in cui lavorare da remoto sembrava un vantaggio? O quando era qualcosa di riservato ai dipendenti che erano in viaggio, o a qualcuno che aveva il raffreddore e si sentiva abbastanza bene per lavorare, ma non abbastanza bene per venire in ufficio? Lavorare da remoto era qualcosa che pochi dipendenti  facevano una o due volte a settimana per ridurre il tempo casa/ufficio o, in caso di una nuova assunzione, fino a quando non venivano presi accordi per il trasferimento.

Ora non più.

Il mondo è cambiato da quando il nuovo coronavirus è passato dagli animali agli esseri umani e la gente ha iniziato a soffrire della malattia che oggi conosciamo come COVID-19 (Malattia di COronaVIrus – 19). Al 1° febbraio 2020, ci sono stati 14.553 casi noti e 304 morti. Nell’arco di 2 mesi i casi sono aumentati a più di 1,2 milioni in tutto il mondo con oltre 65.000 decessi e la malattia continua a diffondersi con rapidità.

I governi di tutto il mondo hanno risposto ordinando alle aziende di chiudere i loro uffici. In molti Paesi, tutti i dipendenti che possono lavorare da casa sono stati invitati a farlo.

Le aziende che in passato consideravano il lavoro da remoto come una bella cosa da avere, stanno improvvisamente scoprendo che per restare a galla sono essenziali solide disposizioni di lavoro a distanza. Molti reparti IT che hanno prestato scarsa attenzione alle soluzioni di accesso remoto hanno scoperto che i loro strumenti di lavoro a distanza semplicemente non sono all’altezza del compito di supportare le organizzazioni che ora sono completamente remote.

Se, come molte altre aziende e organizzazioni, vi trovate improvvisamente di fronte alla necessità di trovare il modo di rendere la vostra soluzione da remoto più robusta, più sicura e più facile da usare, continuate a leggere.

Caratteristiche da cercare in una soluzione di lavoro da remoto

Queste sono le caratteristiche chiave di cui le aziende hanno bisogno per consentire ai dipendenti di lavorare da casa, senza problemi o frustrazioni:

  • Capacità – I sistemi che sono stati progettati per supportare il 20% dei dipendenti da remoto non saranno in grado di supportare il 100%  dei dipendenti che lavorano a distanza. Le soluzioni in grado di scalare con il minimo attrito sono un must.
  • Sicurezza – L’accesso remoto può aumentare le vulnerabilità. Più utenti remoti significa maggiori possibilità  che  le credenziali di qualcuno possano essere compromesse o che venga hackerata la loro connessione.  Ecco perché soluzioni come Zoom, che non sono state progettate pensando alla sicurezza, hanno recentemente avuto dei problemi.
  • Facilità d’uso – La curva di apprendimento per una configurazione di lavoro da remoto dovrebbe essere breve e piatta. La soluzione dovrebbe consentire ai dipendenti di lavorare il più possibile come se fossero in  ufficio.
  • Minimo bisogno di supporto – Fornire supporto tecnico è una sfida quando tutti lavorano da casa. La  necessità  di assistenza da parte dell’help desk dovrebbe essere ridotta al minimo.
Desktop remoti (Virtual Computing) – una soluzione ideale per il lavoro a distanza

Le soluzioni desktop remoto possono fornire tutte le caratteristiche necessarie per una configurazione ottimale del lavoro a distanza. Con un desktop remoto, l’utente continua a lavorare sul proprio computer dell’ufficio (o su un computer virtuale su un server). Tutti i dati rimangono sulla workstation o sul desktop e l’elaborazione viene effettuata lì. Il dispositivo o il client dell’utente visualizza semplicemente ciò che accade sul computer dell’ufficio.

Sicurezza

Rispetto al metodo tradizionale di fornire l’accesso remoto – accedere alla rete aziendale con una VPN e far eseguire il computer sul dispositivo remoto – il virtual computing presenta diversi importanti vantaggi in termini di sicurezza:

  • Poiché sul dispositivo remoto non vengono salvati dati, non vi è alcun rischio per le informazioni sensibili in caso di furto o smarrimento del laptop di un dipendente o di un altro dispositivo.
  • L’aggiornamento del software e altre importanti procedure dei dati vengono effettuate in ufficio.
  • L’IT non deve preoccuparsi di gestire il software su dispositivi diversi. Infatti, con una soluzione “clientless”, come Ericom Connect, non c’è bisogno di software o plugin sui dispositivi degli utenti – qualsiasi browser compatibile con HTML5 funziona come client.

I desktop remoti beneficiano anche di sofisticate funzionalità di sicurezza, come il Remote Browser Isolation per la protezione degli endpoint da malware su siti web infetti.

Facilità d’uso e supporto

Con un desktop remoto, l’utente non deve imparare alcun nuovo software – tutto funziona esattamente come in ufficio, perché è in esecuzione sul computer dall’ufficio. Con una sola password necessaria per accedere al sistema da remoto, c’è meno esposizione da password deboli o riutilizzate. Con una soluzione clientless, non è necessario installare o supportare alcun software sul dispositivo dell’utente.

Ci sono anche molti risparmi sui costi quando si utilizza un modello di desktop remoto – gli utenti possono utilizzare sistemi barebone, come i Chromebook economici, per accedere alla rete. Questa è una considerazione importante per un’azienda o un istituto scolastico che improvvisamente ha bisogno di collegare un gran numero di dipendenti o studenti con i dispositivi da casa. Gli ingegneri possono accedere a potenti workstation nel loro ufficio o laboratorio da dispositivi meno costosi che non dispongono delle capacità  di elaborazione potenziate di cui hanno bisogno per il loro lavoro o la loro ricerca. Per ulteriori informazioni vedere Cost Savings with Virtual Computing.

Conclusione

Oggi l’economia globale viene stressata in un modo che non accadeva dalla seconda guerra mondiale. Imprese, governi, istituti scolastici e organizzazioni no profit stanno tutti lottando per adattarsi a una nuova realtà che probabilmente durerà dai 12 ai 18 mesi. Una soluzione di desktop remoto all’avanguardia, come Ericom Connect, può rendere molto più facile e sicuro gestire il personale che lavora in remoto. Ericom Connect è agentless, scalabile e semplice da usare per i dipendenti. Ciò che conta in questi tempi è una soluzione che possa essere implementata in ore, non in giorni o settimane.

 

Fonte: Ericom Software

Wandera – 10 consigli per rendere sicure le riunioni con Zoom

Wandera – 10 consigli per rendere sicure le riunioni con Zoom

Le videoconferenze sono utilizzate ora da milioni di persone per il lavoro e per il tempo libero, in quanto in molti paesi è stato imposto l’isolamento delle persone. Uno strumento, in particolare, ha visto aumentare la sua popolarità nelle ultime settimane: Zoom.

Zoom ha fatto notizia recentemente per le questioni di privacy che riguardano il fenomeno noto come “Zoombombing”, in cui i visitatori non invitati partecipano a riunioni in corso inserendo un meeting ID casuale.

Oltre agli episodi di Zoombombing, è emerso che l’applicazione per iPhone ha divulgato i dati degli utenti a Facebook.

Quindi, naturalmente, è stata segnalata una serie di vulnerabilità relative alla privacy del meeting ID del servizio e alla sua crittografia.

Secondo il fondatore Eric Yuan, Zoom è passato da 10 milioni di utenti alla fine di dicembre a più di 200 milioni nel marzo di quest’anno. Anche i dati di Wandera riflettono questo forte aumento negli ultimi mesi.

L’utilizzo del traffico dati di Zoom nella rete Wandera dei dispositivi aziendali protetti è dell’1855% superiore rispetto alla prima settimana di febbraio. L’aumento dei dati utilizzati per ogni connessione è dovuto a un maggior numero di riunioni, riunioni più lunghe, più persone che si uniscono da luoghi separati e più video che vengono utilizzati nelle riunioni, poiché le persone si sforzano di mantenere un senso di normalità nonostante l’interruzione del loro precedente modo di lavorare.

Con questa esplosione nell’uso di Zoom, la società di videoconferenza ha affrontato rapidamente la questione affidabilità delle funzioni di privacy e sicurezza. Tuttavia, è importante garantire che i dipendenti usino delle buone norme di sicurezza durante l’utilizzo di questo servizio. Seguite i seguenti consigli per rendere sicure le vostre riunioni con Zoom:

  1. Non condividere il link della riunione, il meeting ID o le foto contenenti il meeting ID della riunione su piattaforme pubbliche.
  2. Non utilizzare un singolo meeting ID personale per tutte le riunioni, ma utilizzare l’ID generato per ogni riunione.
  3. Creare password separate per proteggere ogni riunione.
  4. Impostare la condivisione dello schermo su “host-only” per evitare che malintenzionati condividano contenuti indesiderati.
  5. Disabilitare il trasferimento di file in modo che nessun file sensibile possa essere rubato o visto da parti indesiderate.
  6. Assegnare un meeting host, disabilitare “join before host” e abilitare una “waiting room” per ogni riunione per mantenere il controllo dell’incontro.
  7. Controllare regolarmente l’elenco dei partecipanti durante l’incontro per assicurarsi che non vi siano intrusi.
  8. Disabilitare “allow removed participants to rejoin” per tenere le persone indesiderate fuori dalle riunioni.
  9. Una volta che tutti sono presenti alla riunione, bloccare la riunione per evitare l’ingresso di persone indesiderate.
  10. Utilizzare una soluzione di sicurezza che fornisca una valutazione del rischio delle app per identificare potenziali versioni false e non aggiornate, scansionare il traffico di rete non autorizzato e bloccare le connessioni dannose.

Fonte: Wandera

Workspace ONE garantisce i flussi di comunicazioni più critici durante gli eventi imprevisti

Workspace ONE garantisce i flussi di comunicazioni più critici durante gli eventi imprevisti

In questo articolo vedremo come Workspace ONE garantisce il flusso delle comunicazioni aziendali anche in tempi di crisi.  

Quando si verificano situazioni impreviste che impongono ai dipendenti modalità di lavoro nuove, il mantenimento dei contatti e la possibilità di comunicare efficacemente con centinaia o addirittura migliaia di essi sono aspetti fondamentali per salvaguardare la Business Continuity. L’obiettivo primario rimane mettere al primo posto la salute e la sicurezza dei dipendenti e dei loro familiari, ed è una questione di comunicazione efficace. Per farlo, la creazione di canali di comunicazione multipli è di aiuto, assicurando che ogni dipendente venga raggiunto attraverso almeno una modalità.

Comunicazione continua tramite notifiche Hub

Tramite le notifiche di Workspace ONE Intelligent Hub, le organizzazioni possono generare e inviare notifiche in tempo reale ai dipendenti o ad alcuni gruppi di essi. Questo servizio flessibile e cloud-hosted invia notifiche agli utenti sia nel portale Intelligent Hub in un browser, sia tramite l’app Intelligent Hub sul dispositivo mobile.

Notifiche personalizzate e semplici

Workspace ONE Notification Builder consente agli amministratori IT e ai partner commerciali di creare, visualizzare in anteprima e monitorare le notifiche inviate ai dipendenti tramite Intelligent Hub. Le notifiche includono testo personalizzato e azioni e priorità che possono essere indirizzate a tutti i dipendenti o solo a gruppi specifici di dispositivi. Quando si presenta la necessità di diffondere rapidamente le informazioni, è possibile contrassegnare le notifiche come urgenti. Le stesse sono inoltre supportate dal servizio di notifica push a livello di sistema operativo, in modo da poter avvisare gli utenti anche quando non stanno utilizzando attivamente l’app. Ciò significa che, anche se i dipendenti non hanno accesso alla posta elettronica, Notification Builder permette di trasmettere immediatamente le informazioni più importanti alle persone giuste al momento giusto.

Informazioni immediate grazie a Mobile Flows

Se si utilizzano le notifiche insieme a Mobile Flows, i dipendenti non dovranno più aprire app e servizi diversi per completare le attività o ottenere informazioni. Mobile Flows ti permette di offrire una SSOT (Single Source of Truth) in modo che i dipendenti possano ricevere comunicazioni precise e immediate e prendere decisioni anche in movimento. Gli eventi imprevisti implicano il rischio che le informazioni possano cambiare rapidamente e risultare spesso complesse. Mobile Flows consente di inserire un ulteriore contesto di notifica con applicazioni aziendali di terze parti integrate. Utilizzando i connettori predefiniti di VMware con le app più diffuse tra cui Salesforce, Concur, Coupa e ServiceNow, i dipendenti possono aggiornare facilmente i loro viaggi o tenere traccia dello stato di una richiesta di assistenza in base a nuove informazioni. Molte delle integrazioni delle applicazioni si attivano con un solo clic ed è possibile crearne di personalizzate. Visita il sito GitHub di VMware o VMware {code} per consultare la documentazione open source e ottenere ulteriori informazioni. Oggi più che mai i dipendenti necessitano di trasparenza e immediatezza nelle comunicazioni aziendali, e Mobile Flows con Workspace ONE rappresenta un aiuto per raggiungere quest’obiettivo.

Non è mai troppo tardi per iniziare a sviluppare un piano di Business Continuity in grado di gestire gli eventi inaspettati. Una comunicazione ben ponderata, soprattutto in tempi di crisi, prende in considerazione anche situazioni in cui la posta elettronica è limitata o inaccessibile e fa sì che vengano messe in atto diverse linee di comunicazione con i dipendenti. Workspace ONE Notification Builder e Mobile Flows insieme a Intelligent Hub offrono un modo semplice ed efficace per raggiungere i dipendenti in tempi di incertezza.

Fonte: VMware Italy

Differenze tra Business Continuity e Disaster Recovery: VMware Horizon può aiutarti per entrambe

Differenze tra Business Continuity e Disaster Recovery: VMware Horizon può aiutarti per entrambe

Alla luce dei recenti eventi, molte organizzazioni stanno attraversando un periodo di forte imprevedibilità. Un numero sempre maggiore di esse, infatti, ha cancellato eventi e meeting, attuando politiche di smart working e ritrovandosi a testare la propria preparazione nella gestione delle conseguenze di eventi inaspettati. In questo articolo identificheremo le differenze che intercorrono tra disaster recovery e business continuity e le soluzioni che possono aiutare la tua azienda a rimanere operativa ed efficiente anche in tempi di così grande incertezza.

Se guardiamo alle diverse ragioni che spingono i clienti a utilizzare la virtualizzazione di desktop e applicazioni, alcune di queste hanno un impatto decisamente più immediato di altre. La sicurezza, l’eliminazione dei dati “at rest”, il lavoro da remoto, le fusioni e le acquisizioni, le applicazioni, i follow-me desktop e molto altro ancora sono tutti elementi preziosi per le organizzazioni. Altri, come il disaster recovery e la business continuity, rivelano il loro valore solo quando necessari.

Ma qual è la differenza tra disaster recovery e business continuity? Anche se questi processi potrebbero apparentemente sembrare identici – dopo tutto, entrambi fanno sì che gli utenti siano messi in condizione di continuare a lavorare anche in caso di eventi imprevisti e interruzioni – il disaster recovery e la business continuity presentano sostanziali differenze.

Che cos’è il Disaster Recovery?

Il disaster recovery entra in azione a seguito di un evento inaspettato che colpisce la tua infrastruttura. Un tornado che distrugge un data center o un’interruzione di corrente, ad esempio. In uno scenario di disaster recovery, è probabile che sia necessario che i carichi di lavoro vengano spostati rapidamente in un altro luogo. Con i PC tradizionali, le aziende possono utilizzare “siti caldi” localizzati altrove in grado di essere pronti in caso di emergenza. Questi ultimi non solo sono costosi da mantenere, ma devono anche essere ragionevolmente vicini agli utenti; così vicini che potrebbero anche essere colpiti dallo stesso disastro. Lo spostamento dei desktop e delle applicazioni nel data center o nel cloud pubblico permette a questi carichi di lavoro di girare più velocemente e di essere accessibili da remoto, anche in caso di eventi inattesi.

Che cos’è la Business Continuity?

La business continuity si riferisce invece a situazioni in cui l’infrastruttura rimane intatta, ma subentra una variabile che impedisce ai propri dipendenti di lavorare normalmente. Bufere di neve o uragani sono buoni esempi, ma ci sono molte altre ragioni per cui un’interruzione potrebbe costringere i lavoratori a rimanere a casa. Se un’azienda utilizza desktop tradizionali accessibili solo dall’ufficio, un’interruzione di questo tipo potrebbe essere disastrosa, ma, grazie alla virtualizzazione dei desktop e delle applicazioni, gli utenti possono semplicemente connettersi ai loro desktop e alle applicazioni da casa.

In entrambi i casi, l’implementazione di desktop e applicazioni virtuali dal data center con VMware Horizon piuttosto che l’utilizzo di mezzi più tradizionali come i PC fisici, consente all’organizzazione di essere più flessibile e adattabile nel caso si verifichi un impedimento o un’interruzione di qualsiasi genere. Se i desktop e le applicazioni virtuali rappresentano il metodo principale con cui i dipendenti svolgono il proprio lavoro, la loro esperienza sarà esattamente la stessa indipendentemente da dove si trovano, il che riduce ancora di più l’impatto di eventuali interruzioni inaspettate!

Horizon può aiutarti in entrambe le situazioni

VMware Horizon offre una piattaforma flessibile in grado di adattarsi ai casi di utilizzo più quotidiani, fornendo al contempo funzionalità aggiuntive a supporto del disaster recovery o della business continuity. Fornendo un unico pannello di controllo e un set di servizi cloud-based, le aziende possono implementare desktop virtuali e applicazioni in ambienti vSphere on-premises, VMware Cloud on AWS e Microsoft Azure in contemporanea e con la stessa assistenza. VMware dispone anche di soluzioni di virtualizzazione dei desktop su IBM Cloud e soluzioni partner, il che significa poter realizzare ancora più flessibilità quando è maggiormente richiesta.

Con VMware Horizon, è possibile costruire rapidamente un ambiente di virtualizzazione desktop completo e agile per supportare gli utenti in qualsiasi situazione. Combinato a VMware Workspace ONE, la tua azienda può garantire un’esperienza utente coerente, una sicurezza zero-trust, comunicazioni continue tramite Workspace ONE Intelligent Hub e, soprattutto, produttività ininterrotta.

Se non hai ancora pianificato una strategia di disaster recovery o business continuity, potrebbe essere il momento di iniziare a pensare a come la tua organizzazione possa affrontare questo genere di scenari potenzialmente dirompenti.

Fonte:  VMware Italy

Okta collabora con VMware, CrowdStrike e Tanium per incrementare la sicurezza del log-in

Okta collabora con VMware, CrowdStrike e Tanium per incrementare la sicurezza del log-in

Okta Inc., produttore di software per l’Identity Access Management, ha presentato tre partnership per la sicurezza informatica volte a salvaguardare le reti aziendali, mentre milioni di dipendenti sono costretti a lavorare in remoto.

Okta ha annunciato gli accordi con Carbon Black di VMware Inc., CrowdStrike Holdings Inc. e Tanium Inc., aziende che aiutano a proteggere reti e applicazioni da software e dispositivi non sicuri. Il produttore di software ha dettagliato i patti in vista della sua conferenza annuale, che ora è un evento virtuale a causa dell’ordine di rimanere a casa in California, derivante dalla pandemia di coronavirus.

La società, con sede a San Francisco, produce software che consente gli utenti di accedere a varie applicazioni con un unico set di credenziali. Le collaborazioni erano in corso prima della pandemia, ma hanno assunto carattere di urgenza mentre le organizzazioni si affrettano ad assicurarsi che gli hacker non si infiltrino nei loro sistemi mentre tanti dipendenti lavorano da casa.

Negli ultimi anni Okta è diventata una delle società preferite dagli investitori in quanto ha cercato di integrarsi con altri produttori di software e di arricchire la sua immagine di fornitore aperto e neutrale. Il valore delle azioni della società sono aumentate quasi sette volte dall’offerta pubblica iniziale dell’aprile 2017, e quest’anno hanno guadagnato il 6% nonostante il crollo del mercato.

“Con Covid-19, dove tutti cercano di lavorare da casa, la capacità di lavorare in un ambiente sicuro e di integrarsi insieme è più importante di quanto non lo sia mai stato”, ha dichiarato in un’intervista l’amministratore delegato Todd McKinnon. “Carbon Black analizza il dispositivo alla ricerca di malware e virus. Queste informazioni vengono inviate direttamente in Okta. Se il dispositivo ha qualcosa di brutto da un punto di vista della sicurezza, non si può entrare da nessuna parte”.

Okta e VMware avevano già lavorato insieme, ma il loro accordo si è esteso fino a includere Carbon Black, un fornitore di cybersecurity che VMware ha acquisito ad ottobre. VMware sarà il principale partner di Okta nei suoi sforzi per aumentare la sicurezza degli endpoint, hanno affermato i dirigenti di entrambe le società, riflettendo le grandi dimensioni della società di software di virtualizzazione e la lunga lista di clienti.

Lo sforzo congiunto, che dovrebbe essere disponibile per i clienti nel quarto trimestre di quest’anno, ridurrà la necessità per i dipendenti di accedere alle reti aziendali con sistemi token, ha affermato Sanjay Poonen, Chief Operating Officer of customer operations di VMware, in un’intervista.

I prodotti di Crowdstrike e Tanium si integreranno con il software di Okta in modo simile, ha detto l’azienda.

McKinnon ha affermato che alcuni clienti stanno accelerando gli sforzi per aumentare la sicurezza del login, ma altri avevano ritardato gli sforzi di adottare il software di Okta nel bel mezzo di Covid-19. L’azienda aggiornerà gli investitori sulle sue prospettive di business a margine della conferenza annuale.

Fonte: Bloomberg by By